alterEGO

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molteplicità

sabato 18 dicembre 2010

sabato 4 dicembre 2010

Piccolo terrestre anonimo.

Eccomi qui, questo è il segno del mio passaggio.
Ho trovato un mondo che ha percorso sicuramente la direzione sbagliata, tra le tante opzioni che poteva scegliere.
Un mondo triste, malato, insoddisfacente e senza rispetto.
Ho studiato il nostro passato, rendendomi conto che la situazione è la stessa da molto, molto tempo, e constatando che non poche persone dotate di una spiccata sensibilità hanno avuto l'accortezza di sottolineare gli errori (degli altri) ed individuare possibili soluzioni, ma nessuno ha mai dato retta loro, qualcuno è anche stato ucciso per questo.
Ho trovato un mondo in cui non riesco ad adattarmi, e so che sarà così fino alla fine, e mi stupisco, ancora, di pensare che persone molto potenti non riescano ad arrivare a soluzioni così semplici.
Mi è capitato di parlare con qualcuno che non si rassegnava all'idea che sarebbe dovuto morire, prima o poi, e immaginava sregolati processi della medicina per raggiungere la tanto desiderata immortalità.
Al ché mi è venuto spontaneo chiedergli se si rendesse conto che, in quel caso, dopo un certo periodo, non necessariamente quantificabile, ma relativamente breve, data la rapidità con cui avverrebbe, saremmo diventati talmente tanti che non avremmo avuto più lo spazio nemmeno per camminare.
Ma questa sarebbe solo una, minima, conseguenza rispetto alle sue concatenate.
La sua proposta è stata di bloccare le nascite!
Sarei d'accordo con una moderazione, tutt'al più, in qualche caso limite, ma interrompere il ricambio generazionale per favorire qualche miliardo di persone che, dalla comparsa dell'uomo sulla terra ad oggi, rappresentano la peggiore “evoluzione” che l'uomo abbia potuto scegliere, credo sia una consapevole condanna a morte del pianeta che ci ospita.
Tra l'altro gli ho detto “Se proprio vuoi essere immortale, lascia un segno del tuo passaggio, che – ricollegandoci al discorso – potrebbero essere anche i tuoi figli!”.
E, invece, l'unica idea che l'uomo è riuscito a farsi venire in mente, per essere ricordato, è stata costruire delle città di ossa in cui continuare a pagare anche da morto per avere il suo nome scritto con delle placchette di ferro. “Oh, si ricorderanno sicuramente di te! Pensare di contribuire allo sviluppo e alla salvaguardia del genere forse è un pensiero troppo complesso per questo stupido uomo.”
Ma, ormai, credo che difficilmente potrà cambiare qualcosa, salvo che la natura ci regali una qualche catastrofe dopo cui poter ricominciare.
Questa è la mia testimonianza, amici terrestri, che valuterete quando io sicuramente non sarò più tra voi, e mi auguro che vi sarete evoluti fino ad allora.